Stemma di papa Paolo VI

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Notizie: (Concesio, 26 settembre 1897 - Castel Gandolfo, 6 agosto 1978) Papa Paolo VI, nato Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini, è stato il 262esimo vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica e il quarto sovrano dello Stato della Città del Vaticano a partire dal 21 giugno 1963 fino alla morte. In rapporto al predecessore Giovanni XXIII, che aveva avuto una popolarità di ampiezza internazionale, Paolo VI ebbe un'immagine pubblica diversa: apparve spesso come un pontefice più distaccato. Se Giovanni XXIII sembrò in molte situazioni gioviale e spontaneo, introverso, a volte austero e controllato, si dimostrò papa Montini alla pubblica opinione. Schiacciato fatalmente tra i grandi pontefici "della gente" (Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II), i più non compresero mai il suo modo pacato e forse a volte timido di cercare il dialogo con le masse. Nonostante ciò, egli dovette occuparsi di portare avanti le innovazioni volute da papa Roncalli, non senza difficoltà. E certamente avviare una così grande svolta sarebbe stato compito difficile per chiunque. Saranno i suoi successori a raccogliere i frutti di quel difficile ma prolifico lavoro. Forse Paolo VI non instaurò con molti fedeli quel contatto diretto e caldo che Giovanni XXIII aveva avuto e che caratterizzò almeno in parte gli anni del suo pontificato, ma egli fu di carattere profondamente diverso, maggiormente riflessivo e riservato. Pesarono su questo, oltre che la propria indole caratteriale, anche la sua intrinseca tendenza all'equidistanza, che inevitabilmente lo portò ad essere poco accetto alle diverse tendenze sociali e culturali. In realtà, papa Montini aveva forse mutuato dai suoi studi diplomatici un'inclinazione, se non un'attitudine, alla mediazione, all'attesa della fisiologica sedimentazione delle emergenze; sembrò a volte un valente temporeggiatore, secondo una antica tradizione curiale. La sua figura apparve alle opposte fazioni politiche comunque viziata da una sorta di timore della conflittualità e racchiusa in un'altera rarefazione di contatto che impediva lo scontro frontale, per molti inevitabile, con le opposizioni. Opposizioni che, su fronti distinti, presentavano riserve fra loro antagoniste, e nessuna di poco conto. Da una parte vi erano gli ambienti dell'estremismo liberale, contrari alla dottrina piuttosto tradizionalista espressa relativamente al celibato sacerdotale, al controllo delle nascite e alla posizione intransigente sulla morale; dall'altra i tradizionalisti, di cui fu esponente di punta monsignor Marcel Lefebvre, che rimproverava al Papa di voler tradire secoli di spiritualità cristiana affossando non solo la Messa tridentina ma l'intera Tradizione della Chiesa. Testimonianze di coloro che lo conobbero più da vicino, lo descrissero come un uomo insospettabilmente brillante, profondamente spirituale, umile e riservato, un uomo di "cortesia infinita". La sua bara fu semplicissima, senza decori, di legno chiaro, deposta a terra sul sagrato di Piazza San Pietro; sopra di essa, un Vangelo aperto e sfogliato dal vento. Fu la prima volta che un funerale di un Pontefice si svolse con un rito così sobrio. Sarà lo stesso per i suoi due successori, i quali non mancheranno mai di richiamarsi a Paolo VI e citarlo come loro guida spirituale nell'esercizio dell'attività pontificale.
![]() Stato: Vatican City Data: 08/03/1966 Emissione: Il lavoro dell'uomo Dentelli: 14 x 14 |
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